A PROPOSITO DI ME
Sono nata a Bologna negli anni 50, la guerra finita da poco ma rimasta sempre come sfondo.
Attraverso la mia famiglia ho imparato a dare un valore relativo alle cose, valorizzando sempre i sentimenti e il vivere nella giustizia sociale, apprezzando l'osservazione, coltivando sensibilità e immedesimazione, l'arte non poteva che essere la strada per eccellenza.
Mi iscrissi al Liceo Artistico poi a Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, anni indimenticabili che mi fecero crescere soprattutto come persona.
Amavo esprimermi con molti materiali, riuscivo così a concretizzare i pensieri, per me, tanto difficili da raccontare.
La concretezza a cui la mia famiglia mi richiamò mi portò altrove con il mio rammarico e dei miei docenti che mi invitavano a proseguire.
La decisione fu di studiare medicina, una scelta felice, essere medico per me è stato anche "arte medica", un rapporto comunicativo in cui ho espresso tutta la mia passione per la vita mia e del prossimo.
Esaurito il tempo della professione ho ripreso ad esprimermi dando forme ai miei pensieri, concretizzando la fantasia in immagini.
SCRIVONO DI ME (in occasione della mostra "donne scirocco")
Dopo una lunga professione come medico, ha potuto finalmente dedicarsi alla sua vocazione artistica, sviluppandone l’aspetto più materico e “costruttivo”; ha allestito un laboratorio ceramico all'interno di un'antica grotta a Sedini in Sardegna, dove trascorre molti mesi operosi ogni anno; là ha presentato le sue opere, invitando la popolazione a condividere e sperimentare la lavorazione ceramica.
A Zola Predosa, dove abita il resto dell'anno, prosegue instancabilmente la sua ricerca e in pochissimo tempo è giunta alla terza personale con cui quest’anno presenta, l'8 di Marzo, in occasione della giornata della Donna, il suo lavoro allestito nel grande spazio circolare dell'atrio del Comune.
La materia di cui si serve è la ceramica che lavora con abilissima freschezza, unita sempre a interessanti materiali di recupero: legni che raccontano il mare, ferri che parlano di lavoro e fatiche, fili e tessuti che sanno della pazienza e tenacia delle donne.
Le sue sculture sintetizzano con immediatezza e profondità la fertile contrapposizione tra la fragilitá e la potenza dell'animo femminile, tra la vulnerabilità del corpo e l'eterna poesia dello spirito.
E’ particolarmente significativo che, al di là di ogni retorica d’occasione, questa giornata venga sottolineata da un’artista capace di raccontare storie, commozione e poesia: oggi più che mai è necessario riflettere con originalità sui problemi della condizione della donna, proponendo inediti vocabolari di comunicazione e nuove aspirazioni a un deciso carattere emancipatorio.
Miriam Prosperi esplora con le forme del suo lavoro la speranza collettiva su un futuro alternativo che, nella speciale declinazione al femminile, appare investito di senso autenticamente rigenerativo.
Margherita Tosatti